Biografia

Biografia di Luigi Allegato

 Estratto di un articolo di Michele Pistillo su Luigi AllegatoLuigi Allegato

    "Tra questi due eventi si situa l’8 aprile 1896 la nascita a San Severo di Luigi Allegato, destinato a segnare per alcuni decenni la storia del movimento contadino e     della sinistra in Capitanata. Nello stesso anno vengono al mondo Filippo Pelosi, anch’egli originario di San Severo, Antonio Di Donato di Cerignola e Michele   Lanzetta, di Monte Sant’Angelo, che saranno anch’essi tra i maggiori protagonisti della politica nella prima metà del Novecento.

       Nato da genitori ignoti, viene adottato da un bracciante povero, Leonardo Malizia. Trascorre gli anni della sua infanzia in una condizione di estrema miseria, di   fame nera e di forti sofferenze. Nonostante tutto, riesce a frequentare la seconda classe delle scuole elementari, dove si distingue per impegno, voglia di   apprendere e intelligenza. Ma le condizioni della famiglia adottiva non gli consentono di proseguire gli studi. “Gli anni della mia infanzia sono stati difficili, soltanto   raramente il mio stomaco si sentiva soddisfatto. La fame non ha mai lasciato la casa mia. A me furono sconosciute le gioie degli altri bimbi.”[1]

     A otto anni comincia a lavorare in un negozio, e successivamente come bracciante e come pastorello all’interno di una masseria. Sulla propria pelle conosce le più bestiali forme di sfruttamento e le condizioni inumane del bracciantato e dei bambini. In questo periodo si sviluppano in tutta la Capitanata forti movimenti di lotta organizzati dalle leghe dei contadini e dal partito socialista. A soli undici anni, nel giugno 1907, Allegato partecipa insieme al padre allo sciopero dei cafoni per l’applicazione di un più avanzato contratto di lavoro; sciopero che si conclude tragicamente con la morte di due lavoratori e decine di feriti, oltre che con l’arresto di un centinaio di braccianti. Un copione già visto negli anni immediatamente precedenti a Candela, Cerignola, San Marco in Lamis, Foggia e Torremaggiore. Questa esperienza rimane impressa nella mente di Allegato che comincia ad essere attratto dalla lotta sindacale, legge giornali, frequenta gli altri attivisti della lega dei contadini.

In questo periodo la vita di San Severo è caratterizzata da condizioni economico-sociali particolarmente pesanti, come dimostrano i casi molto frequenti di coabitazione di più famiglie all’interno di un unico vano, ma anche da interessanti mutamenti produttivi riguardanti soprattutto il settore vitivini-colo che richiedono specializzazione e che aprono nuove possibilità dii mercati in Italia e all’estero. Il potere politico-amministrativo è conteso da due potenti famiglie (i Mascia Masselli e i Fraccacreta) che hanno scarsamente a cuore la condizione dei ceti subalterni, mentre il movimento socialista conosce una crescita significativa per la presenza soprattutto dell’avvocato Leone Mucci.

         Allegato deve aspettare di compiere quindici anni (1911) per potersi iscrivere al circolo socialista. Oltre a combattere la fame e le ingiustizie sociali, in questa fase è l’impegno contro la guerra e le avventure militari ad animare l’attività del giovanissimo bracciante. Alla fine dello stesso anno prende parte ad una manifestazione contro la guerra in Libia decisa dal governo italiano.

     Nel 1913 conosce il suo primo arresto. Passa tre giorni in carcere al termine di una manifestazione organizzata per il suffragio universale. Quando scoppia il primo conflitto mondiale Allegato, divenuto nel frattempo segretario della sezione giovanile socialista di San Severo, è in prima linea nella battaglia contro l’interventismo e subisce diversi arresti. Una posizione politica che lo differenzia da Giuseppe Di Vittorio, il giovane bracciante sindacalista che in questo periodo è già molto attivo a Cerignola e a Minervino Murge, ma è a favore dell’entrata in guerra dell’Italia. Nel dicembre 1916 riceve la cartolina precetto ma si rifiuta di partire. Arrestato dai carabinieri, viene arruolato e mandato al fronte dove deve fare i conti con gli orrori della guerra. Opera nei reparti guastatori in Trentino, sul Carso e sul Piave.

       Dopo un anno di vita militare ottiene una licenza, ma alla scadenza non rientra nel corpo. Arrestato e portato davanti al tribunale militare di Ancona, subisce una condanna a sette anni con la condizionale per diserzione e lo rinvia al fronte.

       Nel dicembre 1919, un anno dopo la conclusione della guerra, Allegato finalmente può fare ritorno a San Severo, dove riprende il suo posto nella battaglia politica all’interno del Partito socialista, che vive una stagione di grande favore in Capitanata, come dimostrano i risultati elettorali delle elezioni politiche del novembre 1919 in cui i socialisti conquistano tre deputati su sei. Allegato, che nel frattempo è iscritto alla sezione adulti del Partito socialista, è eletto segretario della locale lega dei contadini e dopo alcune settimane segretario provinciale delle leghe proletarie di guerra. Qualche mese dopo, anche a seguito della morte della matrigna, si sposa con Soccorsa Sementino, che sarà la sua fedele compagna di fede per tutta la vita.  


       [1] Luigi Allegato, Socialismo e comunismo in Puglia. Roma, Editori Riuniti 1971, p.

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 Messaggio inviato dal sen. Michele Pistillo a Michele Galante per il convegno su Luigi Allegato.

                                                                                                           Roma, 4 giugno 2018

     Caro Michele (Galante),

                       l’invito che mi avete rivolto a partecipare al convegno dedicato a Luigi Allegato, a 60 anni dalla sua scomparsa, non posso purtroppo accoglierlo per motivi di salute.

     Trovo quanto mai opportuno ed utile lo svolgimento del convegno in un momento di grande crisi della sinistra, che sembra aver smarrito la via fondamentale per la sua unità e nell’interesse delle classi lavoratrici.

     Non mi limiterò ad un saluto formale agli organizzatori e ai partecipanti al convegno.

     Allegato rappresenta per me tanta parte della storia della mia vita e di quella del Partito comunista di Capitanata.

     Ho incontrato per la prima volta Allegato nella seconda metà di agosto del 1943.

    Foto Pistillo

Il fascismo era caduto e Allegato era già noto e popolare tra le masse lavoratrici, rispettato dai suoi avversari, odiatissimo da alcuni padroni.

     Alla scuola di Allegato e di Carmine Cannelonga ci siamo formati un gruppo di studenti giovanissimi ed abbiamo mantenuto il nostro posto di lotta e di studio.

     Luigi Allegato appartiene a quella numerosa e gloriosa schiera di braccianti agricoli semianalfabeti che nella lettura della stampa socialista e poi in carcere hanno acquisito conoscenze e cultura.

     Edoardo D’Onofrio, uno dei massimi dirigenti del PCI, parlando di Allegato a San Severo disse: “Era un ottimo discepolo ed un attento insegnante di geografia”.

     Così il primo incontro fu significativo da ogni punto di vista. Continuava, pur essendo ormai libero, a lavorare la terra e la sera a dedicarsi all’organizzazione politica del partito. Il rapporto con lui era imperniato sulla semplicità, la schiettezza, l’impegno pratico e tanta fiducia nel socialismo.

     Si può dire che con Allegato i comunisti di Capitanata svolsero un ruolo importante nella vita del partito.

     Il giudizio sulla sua opera, scevro di esaltazione retorica, va collocato nel contesto della situazione che si era determinata dopo la caduta del fascismo.

     Io sono sicuro che i relatori porteranno un contributo di arricchimento alla conoscenza dell’opera di Luigi Allegato.

   Fraterni saluti

                                               Michele Pistillo

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Tutte le foto della mostra del 06 giugno 2018

 

Foto a cura di Matteo Carella

 

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